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Il Palazzo appartiene ai Granelli da diverse generazioni. Nel 1983 Antonio, il padre di Claudio, decide di impiantare 7 ettari di noci nazionali, allo scopo di produrne legno (al tempo il noce come essenza per falegnameria era ancora molto in voga). L'intera operazione è durata 2 anni; sono state utilizzate noci autoctone e semenzai locali.

Con lo scemare dell'interesse economico per il legno di noce, negli anni successivi l'appezzamento ha visto un progressivo abbandono.

Ieri

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Aprile 2012: per volontà di Claudio Granelli ha inizio la rinascita del noceto. Dapprima si è affrontata l'impegnativa opera di ripulitura, quindi sono stati ripresi i filari e il buon ordine dell'impianto. La nuova gestione ha convertito il bosco in un frutteto, allo scopo di produrre noci biologiche di collina: una tradizione antica che ritorna in auge nei tempi moderni, di pari passo con una nuova coscienza alimentare.

Dal 2019 l'agronomo Mauro Carboni e l'équipe di Equa seguono il progetto, tramite una consulenza a tutto tondo tecnica e di branding

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